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Archive for the ‘società’ Category

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P.S. La droga è merda

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He’s a real nowhere Man,
Sitting in his Nowhere Land,
Making all his nowhere plans
for nobody.

Doesn’t have a point of view,
Knows not where he’s going to,
Isn’t he a bit like you and me?
Nowhere Man, please listen,
You don’t know what you’re missing,
Nowhere Man, the world is at your command.

He’s as blind as he can be,
Just sees what he wants to see,
Nowhere Man can you see me at all?

Nowhere Man, don’t worry,
Take your time, don’t hurry,
Leave it all till somebody else
lends you a hand.

Doesn’t have a point of view,
Knows not where he’s going to,
Isn’t he a bit like you and me?
Nowhere Man, please listen,
You don’t know what you’re missing,
Nowhere Man, the world is at your command.

He’s a real Nowhere Man,
Sitting in his Nowhere Land,
Making all his nowhere plans
for nobody.
Making all his nowhere plans
for nobody.
Making all his nowhere plans
for nobody.

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Ha suscitato scalpore e meraviglia la notizia dell’arresto dell’ex tronista Karim Capuano, già partecipante alla trasmissione “La Talpa”, avvenuto ieri notte a Milano.

Secondo la ricostruzione, Karim dopo essere salito su un taxi, ha cominciato inspiagabilmente a prendere a schiaffi il conducente che, impaurito, è fuggito a piedi. Il tronista rintronato, non contento, lo ha prima inseguito, poi, tornato sui suoi passi, è risalito sul taxi cercando di metterlo in moto per allontanarsi. A quel punto è intervenuta una volante che ha proceduto all’arresto per lesioni e furto aggravato.

Tradotto in carcere, Karim si è mostrato insofferente: al GIP che lo interrogava ha detto che parlerà solo nel confessionale; continua a rivolgersi al suo compagno di cella, un transessuale lombardo di nome Domenico (nome di battaglia Lola), chiamandolo “Maria”; durante l’ora d’aria chiede ripetutamente di poter “andare in esterna” con chiunque gli si avvicini; infine, evidentemente memore della sua ultima esperienza televisiva, ha fatto fallire un piano di evasione meticolosamente preparato da alcuni detenuti informando, come il più perfido dei delatori, gli agenti di custodia.

Un vero disastro, per uno che nel 2003 aveva girato un film – un action-movie alla camomilla con Tony Sperandeo (miiiiiinchia!) e la diplomata all’Actor’s Studio Barbara Chiappini – intitolato “Il Latitante“.

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“Il battito delle ali di una farfalla in Brasile può scatenare un tornado in Texas”

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Riprendo il testo dell’appello riportato da AndreaTj. Fatelo circolare, girate voce, credo sia una cosa importante. Collegatevi e lasciate un messaggio a www.pinomasciari.org.

L’IMPRENDITORE CALABRESE GIUSEPPE (PINO) MASCIARI TESTIMONE DI GIUSTIZIA LASCIA LA LOCALITA’ PROTETTA SENZA SCORTA PER RECARSI IN CALABRIA COME FORMA ESTREMA DI PROTESTA IN ATTESA DELLA RISPOSTA DELLE ISTITUZIONI E CONTEMPORANEAMENTE CHIEDE PER LA FAMIGLIA ASILO POLITICO O ADOZIONE AD ALTRO STATO:

Sono un imprenditore calabrese che non si è piegato al racket, che ha denunciato, fatto arrestare e condannare decine di appartenenti al sistema `ndranghetista con le sue collusione all’interno delle Istituzioni. Inserito nel Programma Speciale di Protezione a partire dal 17 Ottobre 1997, portato via dalla Calabria e da allora sprofondato in un tunnel senza via d’uscita: in questi 11 anni non si contano i comportamenti omissivi tenuti dalle Istituzioni preposte alla mia protezione, contrari alla legge e prima ancora alla dignità della persona. Abbandonato al mio destino insieme con la mia famiglia, isolati, esiliati dalla propria terra, privati delle imprese edili e del proprio lavoro (mia moglie è un medico-odontoiatra).

Prima mi hanno tolto il pane, poi mi hanno tolto la libertà, infine la speranza. Dopo 11 lunghi anni di attesa e di fiducia nelle Istituzioni oggi devo ammettere che non ci sono le condizioni perché la mia famiglia continui a restare ancora in Italia considerando la situazione di abbandono e l’assenza dei settori preposti alla protezione, che sarebbe dovuta avvenire in modo vigile e costante nella località (per così dire) protetta.

La conclusione è che mi ritrovo facile bersaglio insieme alla mia famiglia della vendetta mafiosa, nell’allarmante contesto di ‘ndrangheta, acceso e dilagante.

(altro…)

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Le ultime proiezioni mettono in evidenza un consistente divario tra la coalizione di centro-destra e quella di centro-sinistra sia alla Camera che al Senato. Un “distacco difficile da colmare”, ammette lo stesso responsabile delle comunicazioni (un tempo si sarebbe detto “radiotelegrafista”) del PD Ermete Realacci. Insomma, la “cura Obama” di Uolter sembrerebbe non essere stata sufficiente a recuperare il pesante distacco che già separava le due coalizioni al momento della caduta di Prodi. D’altro canto, si sa, praticare l’Obamismo non è detto che faccia vincere le elezioni ma sicuramente fa diventare ciechi.

Berlusconi, invece, pare abbia costruito il suo ennesimo capolavoro.

Come Napoletone a Waterloo, direbbero negli ambienti del top managing.

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Potenza del web 2.0: il 9 aprile scorso, ispirato all’ennesima dichiarazione dadaista del candidato premier del PdL Silvio Berlusconi (quella sul test di sanità mentale ai giudici, come qualcuno ricorderà), mi ero lasciato pindaricamente trascinare verso le dimensioni alternative che la mente – libera da ogni legame con logica e senso comune – riesce a raggiungere in certi particolari momenti di grazia.

Insomma: le parole del cavaliere mi avevano richiamato alla memoria – sulla base dell’automatismo psichico esaltato nel Manifesto del Surrealismo (uno dei capisaldi, insieme al Manuale dell’agente della Vorverk folletto e alla enciclopedia I quindici della formazione ideologica dell’uomo di Arcore) – un passo del più famoso romanzo di Joseph Heller nel quale il concetto di follìa viene ribaltato con lo scopo di spiazzare il lettore, di stupirlo lasciandogli in bocca il gusto dolce e amaro della satira.

In “comma 22” Heller fornisce una rappresentazione velenosa del militarismo guerrafondaio e dell’ottusa burocrazia che spesso lo governa. Applicando il cosiddetto paradosso di Jourdain (basato sul meccanismo “La frase seguente è falsa. La frase precedente è vera “), Heller inventava la regola che recita, in soldoni: “Chi è pazzo può chiedere di essere esonerato dal servizio al fronte” ma (comma 22), “Chiunque chieda di essere esonerato dal servizio al fronte non è pazzo”.

L’affermazione (che il grande Bonvi avrebbe tra l’altro ripreso nelle sue Sturmtruppen) mi piaceva talmente che, come vi hoi detto, ci ho scritto su un post. Che parlava di una proposta (inventata) di ritorno alla leva obbligatoria, previo però test mentale basato proprio sul comma 22 di cui sopra.

Per un po’ non è successo nulla. Poi, negli ultimi 2-3 giorni, il blog ha registrato uno strano incremento di ingressi proprio su questa “notizia”. Ingressi che provenivano da alcuni forum.

Sono andato a vedere , con mia grande meraviglia, ho scoperto che, prima il forum di militari.info e poi il forum dell’esercito italiano ne discutevano prendendola per vera.

A questo punto, dopo essermi riletto quello che avevo scritto (link compresi), non sapevo se ridere o mettermi a piangere.

Ai tempi della guerra fredda, il termine “Disinformacija” indicava la tecnica di guerra psicologica condotta tra i blocchi contrapposti a suon di notizie false, depistaggi, affermazioni tendenziose volte a disorientare il nemico.

Insomma: pensavo di scrivere la solita stronzata e mi sono ritrovato dipendente del Primo Direttorato Centrale del KGB, il celebre servizio segreto dell’Unione Sovietica a cui peraltro appartenne un caro amico di Silvio Berlusconi, Vladimir Putin.

A questo punto, chiarisco che quel post era un semplice parto della fantasia (qualcuno dirà malata) del sottoscritto. Non c’è nulla di vero. Era uno scherzo. I volontari che, spesso tra mille disagi e con sacrificio stanno prestando servizio adesso non hanno motivi per cui preoccuparsi. Né ne hanno i non violenti e gli obiettori. Non c’è nessuna cartolina precetto in arrivo e non c’è motivo per temere l’arrivo a casa vostra del postino (sempre che non si tratti di un inviato della De Filippi, naturalmente).

Insomma: ragazzi, tranquilli: la naja non torna.

Almeno per ora…

Dasvidania a tutti.

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